Performance


FORZA FRANCIA, VIVA ITALIA
@ Nuit Blanche 2012
Romina De Novellis e Elvira Frosini

foto di Mauro Bordin

una performance di e con  Romina De Novellis e Elvira Frosini





6 ottobre 2012 
La Nuit Blanche 2012                  
 

Parigi - Rue Eugène Spuller, Paris 3e /  Mairie du 3e
M° Temple / République
http://www.nuitblanche.paris.fr/oeuvres/lieu/150


Due donne trascinano con la bocca due bandiere lungo le strade: la bandiera italiana e la bandiera francese. Un'immagine ironica ed amara. Le bandiere, di solito innalzate, esposte, sventolate, sono in questo caso faticosamente trascinate a terra come un residuo pesante, una traccia simbolica di due Paesi, Francia e Italia, immersi come l'intera Europa in un momento di profonda difficoltà che tende a vanificare la politica sotto il segno dell'imperativo economico e della crisi. 

Questa processione di due Marianne della Repubblica nelle strade parigine del quartiere del Marais, sarà accompagnata da una fanfara che tenterà di accordarsi e di suonare gli inni nazionali dei due Paesi durante tutto il corteo. Una performance che mette in atto simbolicamente una condizione che conosciamo: la fatica dell'andare avanti, della sopravvivenza, del trascinamento quotidiano, in una società in cui la crisi economica non è ormai soltanto un'ossessione ma sembra voler passare per la condizione  esistenziale dell'essere umano.

La performance FORZA FRANCIA, VIVA ITALIA è nata dall'incontro di Romina De Novellis con Elvira Frosini. E' lo sviluppo nato da un lavoro, « SUB-ITALIA 1 », presentato da Elvira Frosini a Parigi nell'ambito di Place à l’art Performance 2012, nel quale la performer trascinava al suolo una bandiera italiana per tutta la durata della performance. Dopo aver assistito alla performance Romina De Novellis ha proposto di rielaborare la stessa immagine ma installata nello spazio urbano della città di Parigi.
Le due artiste, Elvira Frosini e Romina De Novellis, sono italiane. Elvira Frosini vive e lavora in Italia, Romina De Novellis vive e lavora da alcuni anni a Parigi.






Deux femmes tirent par la bouche deux drapeaux dans la rue : le drapeau italien et le drapeau français. Image à la fois ironique et amère. Les drapeaux normalement sont brandis, agités, exposés aux yeux de tous, mais dans cette performance ils sont laborieusement traînés au sol dans toute leur lourdeur ; ils sont la trace symbolique de leurs deux Pays, la France et l'Italie, qui vivent comme le reste d'Europe une période difficile de leur histoire : urgence financière constante, malaise social, tensions communautaires, le tout sur fond de crise internationale. 
Cette procession de deux Mariannes passera dans les rues parisiennes du Marais et sera accompagnée d’une fanfare. Celle-ci, pendant toute la durée du cortège,  essayera de s'accorder et de jouer les hymnes nationaux.
Une performance qui exprime symboliquement une condition commune : la fatigue d'avancer, la difficulté de survivre, la pesanteur du quotidien dans une société où la crise financière ce n'est pas seulement une véritable obsession, mais où elle questionne l’être humain dans sa condition existentielle.

La performance FORZA FRANCIA, VIVA ITALIA est née de la rencontre entre Romina De Novellis et Elvira Frosini. Il s'agit d'un développement d'une proposition artistique d'Elvira Frosini, SUB-ITALIA 1, qui a été présenté à Paris dans le cadre de Place à l'art  Performance 2012. Dans cette performance Elvira traînait au sol un drapeau italien pendant toute la durée de la performance. A la suite de cette vision, Romina De Novellis, a proposé la réélaboration de la même image, mais installée dans l'espace urbain de la ville de Paris.
Les deux artistes, Elvira Frosini et Romina De Novellis, sont italiennes. Elvira Frosini vit et travaille en Italie, à Rome, Romina De Novellis vit et travaille à Paris depuis 4 ans.



rominadenovellis.com
elvirafrosini.blogspot.com




SERIE B 
ciclo di performance 
ciclo di performance sull'Italia
sull'identità e sul presente
immaginari, corpi, spazi


foto Jean Bernard Philippe

un progetto di Elvira Frosini

nucleo dei performer 

Angela D'Alessandro, Elvira Frosini, Giada Oliva, Alessio Pala, Fabio Ramiccia
collaborazione artistica  Daniele Timpano

 
foto Mauro Bordin


Una serie di apparizioni performative sul presente, sull'identità e sull'Italia, sul vissuto contemporaneo in un'epoca in cui sentirsi di “ Serie B” è la condizione passiva, tacitamente vissuta, indispensabile ad un potere senza faccia né connotazioni che tende ad evitare il conflitto.

SERIE B è di serie B     

SERIE B è un formato onnivoro che si nutre degli spazi che attraversa
SERIE B   realizza performance sul presente dell'Italia.
SERIE B  realizza performance, interventi e presenze nei luoghi, fisici ed immaginari, che incontra.
SERIE B lavora in molte performance con un oggetto,  la bandiera italiana, indagando l'incontro dei corpi e degli spazi con questo  oggetto sovraccarico di un forte significato simbolico, carico di retorica ed immaginari accumulati.
 

SERIE B è un formato, un modulo produttivo che Kataklisma sta sviluppando in collaborazione con artisti e performer. Il modulo parte si sviluppa in diverse modalità e tappe nel 2012-13
SERIE B crea formati performativi elastici lavorando sui luoghi che incontra, mediante una modalità produttiva veloce e concentrata.  Le performance nascono aprendosi anche a collaborazioni esterne, variando di volta in volta le modalità performative e le collisioni con immaginari, luoghi e corpi.
SERIE B collabora di volta in volta con diversi artisti e performer.
Di volta in volta SERIE B può innestare un workshop di lavoro e ricerca sul luogo.

Performance realizzate:


SUB-ITALIA 1
STAND BY
Déjeuner
VETRI
LATO B
REVERSE
BUCONERO2


SUB-ITALIA 1
Donna e bandiera. Un'incongruenza politica. 
Una donna trascina nello spazio una grande bandiera italiana sopra la quale è posto un parallelepipedo nero, una sorta di piccola bara, che diventerà un piedistallo sul quale la donna sembra compiere azioni interrotte, che richiamano di volta in volta un'iconografia stratificata: l'Italia (rappresentata come una donna), la statua della libertà, una velina, una vittima sacrificale sull'altare. 
VIDEO STAND BY + SUB-ITALIA 1 from Emiliano Martina


STAND BY
Performance stagnante
Si parte da un presunto discorso politico dietro la bandiera italiana, come affacciandosi ad un balcone, un discorso che non sarà mai pronunciato. I performer, abbandonando il set del discorso. Segue un brindisi sorridente mentre, in un'atmosfera sospesa, una donna affondano sempre più, abbandonandosi ad una voracità senza misura. L'immagine di una festa obbligatoria e triste in una dinamica stagnante.



Dejeuner

Un uomo e una donna. Déjeuner sulla bandiera-tovaglia. In un'atmosfera sospesa un uomo e una donna si installano sulla bandiera per un brindisi inquietante. Fra brindisi, fiori e armi il Déjeuner termina in una morte improvvisa e improbabile, che nella sua stasi finale restituisce un'immagine evocativa.
VIDEO


VETRI
Due sposi/lavavetri appaiono disvelandosi lentamente dietro una parete di vetro


VIDEO        


LATO B Segnali da sotto la bandiera
Due donne si affannano a convincere il pubblico che "Ce la facciamo", inscenando disperatamente un piccolo show da "veline", mentre un uomo, che sembra morto o dormiente sotto la bandiera italiana, elenca come in un incubo brandelli di fatti e misfatti del "Belpaese"


REVERSE
Tra retorica e voracità, una marcia-indietro, un ripensamento.
Tre performer dietro e di spalle ad una bandiera compongono retoriche immagini, fino a che non saranno travolti dalla voracità e mangeranno la bandiera, lottando senza quartiere.
VIDEO (REVERSE + BUCO NERO 2 + STAND BY)


BUCONERO2
Tentativi di uscita da uno spazio incrinato. 
La fragilità dei corpi, la fragilità della realtà.  
VIDEO (REVERSE + BUCO NERO 2 + STAND BY)


Rassegna stampa  

Alessandro Paesano  Teatro.org
foto Claudia Papini
Déjeuner fa parte delle performance pensate per Serie  B, un progetto di Elvira Frosini di performance e installazioni partendo dalla bandiera come oggetto concreto e dunque dallo spazio fisico che occupa e da quello simbolico che la bandiera richiama ed evoca, e dall'incontro di questo doppio spazio simbolico/concreto con i corpi umani. Per assistere a Déjeuner gli spettatori sono chiamati a uscire da una delle porte d'emergenza del teatro che dà su un cortile immediatamente al ridosso della struttura, dove, illuminata un lampione urbano e da un singolo faro allestito per l'occasione, campeggia per terra, sulla ghiaia, una bandiera tricolore italiana disposta come tovaglia per un pic-nic. Ai bordi della bandiera un ragazzo, in giacca e pantaloni, in posa plastica con la sua valigia 24ore e una ragazza, in gonna-tailleur, non distante da lui. I movimenti di entrambi, lenti, impercettibili, oppure repentini, a scatti veloci, cambiando posizione e posa, sembrano delle tappe  senza strategia per guadagnare la tovaglia-bandiera sulla quale allestire un brindisi mentre dalle casse di un mangianastri un rumore prima flebile e poi sempre più assordante disturba la performance col suo suono ingombrante e fastidioso. Finalmente sulla bandiera il ragazzo estrae dalla 24 ore due flute, porgendone uno alla ragazza che è sulla bandiera con lui, dei fiori che posiziona sula bandiera, ma anche una pistole e un fucile coi quali, dopo aver brindato, i due si uccidono a vicenda candendo a terra riversi ed esanimi. E mentre gli spettatori sono richiamati a teatro per assistere  a un altro spettacolo i due performer,  Giada Oliva e Simone Zacchini, rimangono in parte fino a che ogni spettatore rientra a teatro, immobili, congelati, morti sulla bandiera. Solo apparentemente meno immediato e più criptico di Can You Eat me? il percorso di questa performance permette molteplici letture.  A noi piace quella che nella retorica delle celebrazioni per l'unità d'Italia impiega la violenza tra i due performer come simbolo di violenze altre: opposizione nord sud, uomini donne, tra schieramenti politici, etc. Una performance che si ammanta subito della potenza dell'evento che tiene gli spettatori tutti assiepati dinanzi i performer al freddo e al buio di una umida sera del marzo romano, tra una luce arancione del lampione e i movimenti dei due attori che non si risparmiano sforzo alcuno. Un'altra performance riuscita, curiosa, intrigante e due performer in parte, precisi, misteriosi quanto  basta.  
foto Claudia Papini
Vetri Una performance dietro i vetri. Nella fattispecie quelli che circondano e separano il teatro proteggendolo dal resto del piccolo parco in cui si trova. Al di là del vetro i due perfomer hanno coperto l'intera superficie di schiuma da barba. Lo spettatore vede così uno schermo bianco che non permette di guardare attraverso il vetro. Mentre dalle casse stereo suonano le note della colonna sonora di Via col vento i due performer, dietro il vetro, dotati di secchi e di spatole lavavetri, puliscono brevi tratti del vetro dalla schiuma aprendo delle fessure geometriche, delle strisce rettangolari sul vetro attraverso le quali  è possibile la visone, nei due sensi: noi vediamo loro e loro vedono noi. Un gioco scopico nel quale aprono fessure per mostrarsi e vedere a loro volta attraverso le aperture che fanno nella schiuma, via via più numerose e di dimensione variabile vediamo parti dei loro corpi, un occhio, un collo, un orecchio, le pubenda del performer fasciate dal pantalone attraverso un gesto del bacino rivolto verso il vetro, la gonna della performer che si muove quando improvvisano una sorta di danza a due, da fermi. Un gioco a più  rimandi tra loro due il vetro e noi spettatori fin quando nettati i vetri di tutta la schiuma poggiano entrambi il viso sul vetro deformandosi il sembiante mentre scivolano sulla superficie del vetro. Poi, spatole e secchi alla mano, raggiungono il pubblico, con piccoli passi, e se ne vanno. Ciò che accade è più di ciò che vediamo recitano le note di presentazione. Ed è proprio così. 

  Simone Vairo e Teo Orlando Gothicnetwork.org
foto Mauro Bordin
Déjeuner e Vetri avvicinano lo spettatore ad un linguaggio di teatro muto ed essenziale dove i corpi vengono usati come meri manichini di  due interpretazioni: nel primo caso un uomo e una donna brindano all’Italia e alla sua miseria stando seduti sulla bandiera; nel secondo caso, invece, si tratta di due corpi che si ricompongono rivelando la loro immagine dietro un vetro.   



Alessandro Alfieri Persinsala.it
Serie B, composto da una serie di performance [...] dedicate alla corporeità, ma anche alle relazioni interpersonali, alle nevrosi della modernità, alle sciagure della catastrofe presente, a quel simulacro chiamato Italia che rivendica di venire riscattato e riempito nuovamente di senso, dopo essere stato prosciugato e divorato da gente che col bene comune ha sempre avuto poco a che fare. Si tratta di un progetto in fieri, ovvero sempre capace di ristrutturarsi, di mutare in connessione alle vicissitudini del mondo esterno, rimontando quei frammenti sempre in maniera diversa, e soprattutto invadendo ambienti interni ed esterni dell’ambiente urbano mutando e plasmandosi secondo le occasioni e le contingenze. In questa occasione, però, si è potuto apprezzare il progetto di Elvira Frosini, e del gruppo composto da Angela D’Alessandro, Elvira Frosini, Giada Oliva, Alessio Pala e Fabio Ramiccia, nel classico spazio del teatro, e i protagonisti si sono succeduti sul palco nelle diverse performance, spesso con ironia, altrettanto spesso attraverso il linguaggio dei gesti e dei corpi, ereditando alcuni spunti essenziali della teoria dell’Übermarionette di Edward G. Craig: Buconero 1 e 2 e Reverse sono una delirante danza di corpi votati alla caduta e alla distruzione, In effigie è un’inquietante storia di attrazione/repulsione instaurata da un corpo vibrante e un palloncino completamente inerme e impassibile, Stand by e Lato B che invece rivolgono lo sguardo dissacratorio e sarcastico sulla bandiera italiana, per concludere con Déjeuner, macabro pic-nic di una coppia che finisce in violenza e nell’uccisione reciproca. Uno schizofrenico insieme di frammenti pungenti e spigolosi, che riflettono al meglio la deriva del senso della nostra società, che oscilla con disinvoltura tra violenza e farsa, tra sciagura e apparenza, tra ingordigia e ipocrisia.






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